Lavoro domestico e coronavirus: meno lavoro “a nero” e sempre più contratti

AUMENTANO I CONTRATTI DI LAVORO DOMESTICO

“Codice ateco 97” è uno dei settori che il governo ha incluso tra quelli autorizzati ad operare nonostante l’emergenza coronavirus. Si tratta di colf e badanti, e in questo periodo storico si sta registrando da una parte, un flusso di cessazioni di contratto, dall’altra invece, un aumento dei contratti che in buona parte sono le regolarizzazioni di rapporti di lavoro già esistenti ma “a nero” e sono circa un 12% in più rispetto alla media del periodo. nel primo caso si tratta per la maggior parte di dimissioni, per il 70%, di colf e badanti che, spaventate per la situazione, hanno preferito interrompere l’attività, e per il 30% un licenziamento da parte della famiglia per paura di un contagio da parte del lavoratore, soprattutto colf, che più volte entrava ed usciva di casa.  L’aumento delle regolarizzazioni c’è stato perché quando c’è necessità effettiva di raggiungere il posto di lavoro serve l’autocertificazione e non si può dire che si và a lavorare senza un contratto, con le relative conseguenze penali per chi dichiara il falso; e in un contesto del genere una situazione irregolare potrebbe comunque creare problemi. Le badanti e le colf assunte con normale contratto di lavoro e licenziate, possono ricorrere a ripari economici, mentre chi lavorava a nero si ritrova senza nessun sussidio, almeno per il momento. Nel primo caso potrebbe essere preso in considerazione anche un anticipo del trattamento di fine rapporto come forma di compensazione monetaria per il mancato stipendio. Ma vediamo bene gli aiuto proposti dai sindacati al governo per colf e badanti.

GLI AMMORTIZZATORI

I lavoratori domestici non sono destinatari di Cassa integrazione in deroga ma possono fare affidamento al reddito di ultima istanza: un fondo da 300 milioni le cui modalità di utilizzo sono in fase di definizione, che dovrà essere comunque diviso con altre categorie a partire da quella dei professionisti. Per chi invece lavora dovrebbe scattare il premio mensile da 100 euro destinato alla generalità dei dipendenti che continuano a prestare servizio in sede. Un provvedimento che troverà spazio all’interno del nuovo decreto legge di aprile su cui il governo sta cercando di stringere i tempi. Il calcolo non è semplice, sono 800mila i lavoratori regolari registrati all’Inps i cui datori pagano regolarmente i contributi ma circa 1,2 milioni invece quelli totalmente in nero che per questo potrebbero essere inclusi in quel reddito di emergenza che il governo sta mettendo a punto in queste ore.I datori di lavoro possono invece sfruttare il rinvio dal 10 aprile al 10 giugno del termine per il versamento trimestrale dei contributi.

In attesa della formalizzazione della disponibilità del governo i sindacati che non si sbilanciano. “Ora dobbiamo fare un passo in più, includendo tanta fragilità rimasta ai margini e costruendo certezze per tutti i lavoratori domestici”, spiega il vicesegretario generale Luigi Sbarra.

Spunti dell’articolo da il messaggero.it quifinanza.it

Foto da pixabay

 

 

Colf e badanti: in campo l’opzione Cig in deroga per i regolari

Cassa integrazione per i lavoratori domestici regolari oggi esclusi, reddito d’emergenza agli oltre 1,2 milioni di irregolari.

In vista del decreto d’aprile l’unica certezza, per i lavoratori domestici (tra regolari e non) è che saranno oggetto di misure di sostegno al reddito create ad hoc, anche alla luce dei numeri, finora piuttosto bassi, di richiesta del bonus baby sitting, alternativo al congedo straordinario di 15 giorni, introdotto dal Dl “cura Italia”. Secondo l’ultimo dato diffuso dall’Inps, lo hanno chiesto appena 43.608 nuclei familiari.

Cig in deroga per almeno due mesi ai regolarmente assunti

Lavoro irregolare: 500 euro dal Rem oppure reddito di ultima istanza

Per i lavoratori domestici “irregolari” invece l’ipotesi prevalente è quella di farli rientrare nel campo di applicazione del Reddito d’emergenza (Rem), il nuovo “ammortizzatore” che dovrebbe intercettare nel complesso oltre 3 milioni di lavoratori, incluso il “grigio” e il sommerso, oggi esclusi dalle misure di protezione introdotte dal decreto “cura Italia” per quasi 16 milioni di lavoratori, tra dipendenti e autonomi. Il Rem, secondo i primissimi calcoli dei tecnici, dovrebbe essere finanziato con una dote intorno ai 3 miliardi di euro, per assicurare ai beneficiari 500 euro al mese per due mesi, aprile e maggio. In alternativa si sta ragionando sull’estensione del reddito di ultima istanza. Inoltre, ai lavoratori domestici che hanno lavorato in questo periodo emergenziale, il governo dovrebbe confermare il premio di 100 euro (si stanno studiando le modalità di erogazione della somma).

Qualora non si riuscisse a mettere in campo l’ammortizzatore assimilabile alla cassa integrazione in deroga, tutti i circa 2 milioni di lavoratori domestici sarebbero coperti dal Rem. «Si potrebbe sperimentare un reddito minimo vitale di emergenza come forma di integrazione al reddito per tutti quei lavoratori che stanno sotto una determinata soglia», propone la sottosegretaria al Lavoro, Francesca Puglisi.

La richieste di estendere la Cigd al settore è stata fatta al tavolo in videoconferenza con il ministro Catalfo dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf e le associazioni datoriali Fidaldo e Domina. «A marzo non risulta vi sia stato un incremento di licenziamenti – spiega il segretario generale di Domina, Lorenzo Gasparrini – molti rapporti di lavoro sono stati sospesi, chiediamo che questi lavoratori possano beneficiare dell’ammortizzatore sociale e le famiglie della deducibilità delle retribuzioni, anche per far emergere il sommerso. Vediamo con favore iniziative come quella della regione Sardegna che ha introdotto un bonus una tantum fino a 600 euro per il lavoro domestico. Considerando, inoltre, che il 71% di colf e badanti sono donne immigrate, chiediamo di prorogare i permessi di soggiorno in scadenza».

La conferma dei sussidi e l’incremento del bonus autonomi

Nel decreto atteso dopo Pasqua verranno confermati anche tutti gli attuali sussidi, cassa integrazione d’emergenza e indennità di 600 euro per gli autonomi, che, da aprile, saliranno a 800 euro. Lo stanziamento totale su cui si ragiona è di circa 15 miliardi di euro. Una fetta di queste risorse serviranno anche ad allungare la Naspi di un paio di mesi, a coloro a cui sta scadendo in questo periodo. «Non vogliamo lasciare nessuno senza tutele», spiega Marco Leonardi, consigliere economico del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Sempre nel decreto aprile dovrebbe confermarsi anche lo stop ai licenziamenti: oggi i licenziamenti collettivi e individuali per motivi economici sono vietati per due mesi, fino cioè a metà maggio. Con il nuovo decreto lo stop proseguirà per tutta la durata dell’emergenza, ma probabilmente solo per i licenziamenti collettivi.

Fonte ilsole24.it

di Giorgio Pogliotti, Claudio Tucci

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Bonus colf e badanti, novità in arrivo per i lavoratori domestici.

Bonus colf e badanti, anche per loro potrebbe arrivare un’indennità di 600 euro dal Fondo per il reddito di ultima istanza. La misura è al vaglio del MEF e del Ministero del Lavoro.

Bonus colf e badanti, anche per i lavoratori domestici è in arrivo una misura a sostegno del loro reddito?

Il decreto Cura Italia ha istituito il Fondo per il reddito di ultima istanza, con risorse che ammontano a 300 milioni di euro, che serviranno a dare un contributo a quei lavoratori particolarmente danneggiati dalle misure di contenimento del contagio.

Come si può leggere sul sito del Ministero del Lavoro, le risorse di tale Fondo saranno impiegate a favore di lavoratori dipendenti e autonomi che non beneficiano di altre misure (come il bonus per le partite IVA o il reddito di cittadinanza).

È il caso dei professionisti iscritti alle Casse Professionali, dei lavoratori domestici e di quelli occasionali.

Sono moltissime le categorie di lavoratori che a causa dei provvedimenti presi contro il Coronavirus hanno subìto dei danni a livello economico, e con l’istituzione del Fondo di ultima istanza il Governo prova a dare loro una mano.

Ma a quanto ammonta questo bonus per i lavoratori domestici? Secondo quanto presente in una FAQ del Ministero dell’Economia sull’applicazione del decreto Cura Italia, l’importo è pari a 600 euro.

In ogni caso, bisognerà attendere la pubblicazione del decreto attuativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, insieme al Ministero dell’Economia, per sapere con certezza a chi verrà erogato.

Solo una volta che tali decreti attuativi saranno emanati potremo avere maggiori dettagli sul bonus colf e badanti, e come fare domanda.

Bonus colf e badanti, nel Cura Italia novità per i lavoratori domestici

Il decreto Cura Italia è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 marzo, ed è entrato in vigore il giorno stesso.

All’interno del provvedimento tantissime misure, per un totale di 25 miliardi di euro da utilizzare in ammortizzatori sociali.

Per aiutare economicamente le categorie di lavoratori più colpite dalle conseguenze del Coronavirus è stato istituito il Fondo per il reddito di ultima istanza.

Si legge sul sito del Ministero del Lavoro che:

“verrà istituito un Fondo da 300 milioni dedicato a tutti i lavoratori non coperti dalle precedenti misure, come ad esempio quelli iscritti alle Casse Professionali (avvocati, architetti, psicologi, ecc.), i lavoratori domestici e occasionali.”

La misura riguarda lavoratori sia dipendenti che autonomi.

È l’articolo 44 del decreto Cura Italia a istituire il Fondo, e al comma 2 viene specificato che dovrà essere uno o più decreti del Ministero del Lavoro, insieme al Ministero dell’Economia, a stabilire i criteri e le modalità con cui l’indennità verrà attribuita.

Questi decreti attuativi dovranno essere adottati entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto Cura Italia; questo vuol dire che entro il 17 aprile si saprà come richiedere l’indennità.

Per quanto riguarda invece l’importo, è una FAQ del MEF a rispondere:

“Prevede l’assegnazione di 600 euro a testa. Le platee dei destinatari verranno decise a giorni con un provvedimento di prossima emissione.”

Bonus colf e badanti, novità in arrivo per i lavoratori domestici

La novità in arrivo per i collaboratori domestici si inserisce in un insieme di misure previste dal decreto Cura Italia che, ad oggi, almeno finché non verranno emanati i decreti attuativi del MEF e del Ministero del Lavoro, esclude circa un milione e mezzo di lavoratori.

Si tratta in particolare di tutti quei professionisti come giornalisti, avvocati, architetti, farmacisti e tutti gli iscritti alle 20 casse professionali, così come i collaboratori domestici e i riders, che non sono beneficiari dell’indennità di 600 euro riservata alle partite IVA.

Per ora l’unica cosa da fare è attendere che i Ministeri di competenza si attivino al più presto con i decreti attuativi, così da andare incontro alle tante di categorie di lavoratori rimaste escluse dal provvedimento.

È un momento difficile per tutti, ma per alcuni, è inutile nasconderlo, è più difficile che per altri.

Fonte articolo money.it

Alimentazione e coronavirus: pericoli per gli anziani

Mangiare sano non vuol dire fare rinunce, basta stare attenti ad alcune regole di base e se non abbiamo patologie particolari, ogni tanto uno sfizio è concesso. Nello specifico andiamo a vedere una corretta alimentazione per un anziano, soprattutto in questo periodo di coronavirus, che ci costringe a ridurre le attività motorie.

Alimentazione nell’anziano: cosa cambia dopo i 65 anni

Con l’età adulta ed in particolare a partire dai 65 anni iniziano a diventare evidenti i segni dell’invecchiamento sul nostro corpo e diversi fattori incidono sulle abitudini alimentari e, di conseguenza, sullo stato di nutrizione.

La composizione corporea si modifica: poiché si ha una minore efficacia dello stimolo della sete, la quantità di acqua corporea diminuisce, e questo aumenta la tendenza alla disidratazione; si verifica poi una diminuzione della massa magra a causa di una diminuzione dell’uso dell’apparato muscolare e dall’alterazione del metabolismo proteico; aumenta la massa grassa, che tende a ridistribuirsi e ad accumularsi a livello del nel tronco.

La sarcopenia, cioè la riduzione della massa muscolare, è fisiologica ed è progressiva ed è correlata all’aumento del rischio di cadute, all’aumento di disabilità fisica e alla riduzione del metabolismo basale, della densità ossea e della sensibilità all’insulina.

L’assenza di un’adeguata attività fisica e l’apporto eccessivo di energia attraverso il cibo sono i motivi principali per cui proprio nella terza età si ha un tasso di sovrappeso e di obesità particolarmente elevato.

La perdita progressiva del senso del gusto in alcune persone anziane con malattie croniche può ridurre l’appetito; la perdita dei dentidisordini gastrici e intestinali possono portare a problemi digestivi e a carenza di vitamina B12, mentre le patologie renali e l’insufficiente esposizione ai raggi solari possono provocare carenza di vitamina D.

Infine, l’assunzione di alcuni farmaci e l’etilismo cronico interferiscono con l’assorbimento e il metabolismo di nutrienti, provocando malnutrizione. In questi casi quindi, un apporto vitaminico adeguato è necessario per mantenerne i livelli adeguati.

Alimentazione nell’anziano: cosa e quanto mangiare

Sebbene gli anziani sani seguano in genere una dieta soddisfacente, la popolazione anziana è a rischio malnutrizione e, come abbiamo visto, sono molti i fattori che possono peggiorare l’alimentazione e lo stato di nutrizione nella terza età: solitudine, depressione, basso reddito, invalidità, malattie croniche e uso di farmaci, oltre ovviamente alla scarsa educazione alimentare.

In linea di massima la dieta nell’anziano sano non differisce sensibilmente da quella dell’adulto sano: in assenza di malattie, infatti, dal punto di vista qualitativo la dieta resta pressoché invariata, anche se l’apporto calorico dovrebbe essere minore.

In mancanza di una particolare attività fisica, l’apporto di calorie giornaliere dovrebbe diminuire all’aumentare dell’età già a partire dai 60 anni poiché la perdita di massa magra causa una diminuzione del metabolismo basale di circa il 10%. Per metabolismo basale si intende la quantità di calorie bruciate dal nostro a riposo. Quindi con il diminuire della massa muscolare (principale motore brucia calorie) diminuisce il metabolismo basale.

Per quanto riguarda l’apporto di macronutrienti, il fabbisogno nell’anziano di carboidrati, proteine e grassi è uguale a quello dell’adulto, per cui l’apporto energetico dovrebbe derivare per il 45-60% da carboidrati, per il 15% da proteine e per il 30% da grassi.

Attenzione però alla qualità degli alimenti: meglio scegliere carboidrati complessi e a basso indice glicemico, limitare gli zuccheri e assicurarsi un apporto di fibra di almeno 12 grammi al giorno consumando regolarmente carboidrati integrali, legumi, frutta e verdura; per quanto riguarda le proteine, vanno preferite quelle che derivano da fonti nobili come le uova o il pesce, che assicura anche l’apporto di acidi grassi essenziali, oppure consumare i legumi insieme ai cereali per migliorare l’apporto proteico; i grassi saturi vanno sempre evitati e ad essi vanno preferiti l’olio d’oliva e la frutta secca.

Per assicurarsi il giusto apporto di vitamine e minerali occorre poi consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno; il consumo di frutta fresca aumenta anche l’apporto di acqua evitando la disidratazione che, come abbiamo visto, è frequente negli anziani.

La distribuzione dei pasti per gli anziani è la stessa che per gli adulti, quindi consiste in una buona colazione con yogurt e frutta, spuntini a metà mattina e a metà pomeriggio a base di frutta fresca e piccole quantità di frutta secca, pranzo e cena a base di carboidrati e proteine.

Durante il giorno occorre bere acqua o infusi ed evitare succhi di frutta (o almeno quelli con zuccheri aggiunti), anche se non si percepisce lo stimolo alla sete e i pasti vanno preparati in base alle proprie capacità digestive e masticatorie: se si fa fatica a masticare o a digerire, si possono ad esempio preparare passati di verdura e vellutate e preferire cibi morbidi.

Da evitare invece gli zuccheri raffinati, gli alimenti pronti o confezionati, i salumi, le carni rosse e i formaggi stagionati; in generale è bene evitare gli alimenti ricchi di grassi saturi e di saleAnche il consumo di alcol va tenuto sotto controllo, ancora meglio evitato.

Fonte articolo cure-naturali.it

Foto da pixabay.com

 

CONSEGNA GRATUITA SPESA A DOMICILIO

ADIURA LIVORNO grazie alla collaborazione di alcuni volontari, ha attivato il servizio per la consegna a domicilio di beni di prima necessità alle persone anziane e/o con inabilità.

Alimenti, farmaci o altri prodotti essenziali verranno consegnate direttamente a domicilio degli anziani che sono invitati a non uscire dalla propria abitazione o che, a causa di precarie condizioni di salute, di autonomia o di solitudine, non possono provvedere autonomamente, non potendo contare su risorse familiari.

Per il servizio è sufficiente chiamare il numero telefonico 351 6217687 attivo 24/24. Un incaricato raccoglierà le richieste e i numeri di telefono o gli indirizzi mail cui gli anziani che necessitano del servizio potranno essere ricontattati.

Le richieste accolte saranno poi lavorate e nel più breve tempo possibile si provvederà alla spesa per la successiva consegna. Il costo della spesa o dei farmaci dovrà essere corrisposto al volontario al momento della consegna della spesa mentre la consegna è gratuita.

Sperando sia cosa utile per la comunità Livornese ADIURA LIVORNO è sempre disponibile per chiarimenti ed eventuali proposte e suggerimenti.

Foto da pixabay.com

Quarantena. Cosa fare per non soffrire la noia

Milioni di italiani stanno in casa per limitare il contagio. In spazi spesso ristretti, con la voglia di una passeggiata. Eppure, anche questo periodo può avere risvolti positivi, e farci riscoprire hobby e passioni.

COSA FARE A CASA IN QUARANTENA

In questi giorni di emergenza legata al contagio da Coronavirus, la vita sembra sospesa. Gli italiani in isolamento domestico, sono milioni: c’è chi sta studiando con le lezioni online, chi sperimenta forme di telelavoro, chi si dedica agli hobby e alla cucina, e chi, infine, si lascia andare alla noia per le tante ore chiusi in uno spazio spesso piccolo. Ma niente panico: la noia può essere cosa buona, un invito a riscoprire dei ritmi meno frenetici, a utilizzare il tempo in maniera più piena e creativa, a riappropriarsi di momenti propri. E poi, se proprio non avete idee su cosa fare in casa in questo periodo così difficile, vi suggeriamo qualche idea.

IDEE PER PASSARE IL TEMPO IN QUARANTENA

Dieci minuti per fare una bruschetta o una ciotola di pop corn e siamo pronti per recuperare tutte le puntate della nostra serie-tv preferita, per scoprirne di nuove o, più semplicemente, per dedicarsi a qualcosa che avremmo sempre voluto vedere e non abbiamo mai visto per mancanza di tempo: vecchi programmi, documentari, film. Abbiamo a disposizione tantissime piattaforme di contenuti, dal più classico Netflix a tutte le alternative gratuite. Soprattutto, molti provider stanno offrendo abbonamenti a prezzi contenutissimi quando non gratis per questo periodo di isolamento.

LIBRI DA LEGGERE DURANTE LA QUARANTENA

In questo periodo di lockdown, sono tantissime le iniziative per promuovere la lettura e rendere i libri alla portata di tutte e tutti, soprattutto quelli in formato digitale. Approfittiamo per curiosare online nelle numerose biblioteche che hanno messo in rete il proprio catalogo di titoli, come la Biblioteca di Romagna e San Marino.
Leggere, poi, può diventare un passatempo in famiglia: scegliamo un libro che piaccia a tutti e iniziamo a leggerlo ad alta voce, a turno oppure ognuno nelle vesti di un personaggio.

COSE NUOVE DA IMPARARE DURANTE LA QUARANTENA

Quale momento migliore per approfondire le nostre competenze o aggiungerne altre al CV? Ma non è detto che siano solo competenze lavorative, possiamo finalmente usare le ore che abbiamo a disposizione per seguire qualche lezione online di uncinetto o di riparazioni in casa. Basta cercare sul web la piattaforma di apprendimento che fa più al caso nostro.

CONCERTI DA GUARDARE DURANTE LA QUARANTENA

Perché non andare tutti i concerti che non abbiamo mai visto? La rete, in questi giorni, pullula di concerti mandati in onda in diretta dalle pagine Facebook o Instagram, ma, a pensarci bene, ci sono anche tantissimi live registrati da riguardare sui canali ufficiali degli artisti, messi a disposizione per il periodo della pandemia.
Non solo musica, però: se si ha un minimo di dimestichezza con Instagram, non sarà difficile partecipare a seminari d’arte, ascoltare interviste, intervenire in discussioni politiche e persino chattare dal vivo con personalità del mondo della cultura, dello sport o dello spettacolo.

HOBBY DURANTE LA QUARANTENA

Suonare, fare la maglia, cantare, senza disturbare il vicinato, scrivere poesie, colorare, disegnare o dipingere, cucire o qualsiasi altro hobby che abbiamo colpevolmente accantonato, è il momento di ricominciare, o di cominciare qualcosa di nuovo. Ci aiuta a stare in attività in modo positivo e a non avvertire il peso della mancanza della passeggiata. Perché non visitiamo una mostra d’arte? I musei digitali fruibili in questo periodo, sono tantissimi.

RICICLO CREATIVO DURANTE LA QUARANTENA

Che siano lavoretti piccoli di riciclo creativo per i quali abbiamo acquistato il materiale tempo fa e che abbiamo lasciato a prendere polvere o tutti quei piccoli aggiustamenti in casa che abbiamo sempre rimandato, è tempo di mettere in moto le mani: la giornata passerà in un battibaleno. E, mi raccomando, non dimentichiamo di coinvolgere i bambini in piccoli lavoretti senza pericoli proporzionati alla loro età, anche loro si divertiranno e impareranno qualcosa di utile.

GIOCARE CON I BAMBINI DURANTE LA QUARANTENA

Con i bambini in casa da scuola per tutto il giorno è necessario riscoprire la bellezza di dedicarsi a loro, tenerli occupati in maniera attiva e intelligente.

Bando alla TV in eccesso e ai videogames per tante ore al giorno, I genitori hanno a disposizione una serie di attività  utili anche per facilitare l’apprendimento, in modo attivo e impegnato. Nel caso in cui si abbiano bambini in età prescolare o più piccoli, è molto utile leggere libri ad alta voce insieme a loro, ma si può approfittare di tanto tempo insieme anche per ricostruire storie del passato familiare, facendo vedere foto dei nonni e delle nonne o vecchie fotografie della mamma e del papà.

ALLENAMENTI ONLINE DURANTE LA QUARANTENA

La maggiore sedentarietà di questo periodo può avere effetti negativi sulla nostra salute, il nostro benessere e sulla qualità della vita, già messa, ahimé, a dura prova dal non poter nemmeno andare a fare una passeggiata. L’auto-isolamento, inoltre, può anche causare ulteriore stress e arrivare a minare la nostra salute mentale. Fare un po’ di attività fisica, magari seguendo piccoli allenamenti online, oppure dedicarsi a tecniche di rilassamento, meditazione o yoga, possono essere strumenti preziosi per aiutarci a rimanere calmi, rilassati e in salute.

CURA DI NOI STESSI DURANTE LA QUARANTENA

Stare a casa non significa rimanere tutto il giorno in pigiama o trascurarsi: sconfiggiamo la noia prima di tutto vestendoci come se fosse una normalissima giornata lavorativa. E, che dire di quella maschera per il viso che abbiamo lasciato in bagno ancora chiusa? Dedichiamoci tutti e tutte alle routine di bellezza con più calma, o sfruttiamo il tempo in più provando a fare prodotti cosmetici in casa per tutta la famiglia, con ingredienti che troviamo in dispensa. Va bene anche prendere del tempo per riflettere, ritagliarsi uno spazio mentale di calma e benessere.

RIORDINARE GLI ARMADI DURANTE LA QUARANTENA

Gli armadi: spesso sono una voragine che fagocita magliette, camicie, sciarpe, maglioni, cappelli e chi più ne ha più ne metta. Sfruttiamo le ore in casa per affrontare con decisione il disordine di grucce e cassetti, e dedichiamoci con metodo e  organizzazione al cambio degli armadi.Finalmente potremo decidere come riciclare le giacche che non usiamo più o gli indumenti che non ci vediamo più bene addosso: riponiamoli in qualche scatolone e, in tempi migliori, potremo regalarli o riciclarli in modo creativo. Intanto sistemiamo con ordine gli armadi, partendo proprio da quelli dei piccoli.

PULIZIE DI PRIMAVERA DURANTE LA QUARANTENA

Ognuno di noi ha in casa sgabuzzini, garage, stanze della vergogna, o semplicemente cassetti disordinatissimi e armadi caotici. Oppure abbiamo una lista lunghissima di pulizie da fare in modo approfondito per quando abbiamo tempo: i vetri, la terrazza, il balcone, le tende, il congelatore. Che ne dite di approfittare del tempo che abbiamo per fare le pulizie della casa? Vediamola in positivo: pulire casa è un modo per scaricare la tensione, staccare dai pensieri, e, al tempo stesso, fare dell’esercizio fisico e bruciare calorie.
Non dimentichiamoci nemmeno di mettere ordine tra le pile di carta, lettere, cartoline e documenti che ora possiamo cestinare o archiviare.

CUCINARE DURANTE LA QUARANTENA

In tempi normali siamo sempre di corsa: quasi ci dimentichiamo il piacere di stare a tavola in famiglia dopo aver cucinato una cena prelibata. Cucinare rilassa ed è molto appagante: sfruttiamo questo tempo in casa per sperimentare nuove ricette, creare piatti con ingredienti che abbiamo in dispensa, oppure per preparare un dolce tutti insieme.

GIARDINAGGIO DURANTE LA QUARANTENA

Se abbiamo la fortuna di avere un giardino, un terrazzo, un balcone o un piccolo spazio per mettere qualche vaso, possiamo dedicare del tempo al giardinaggio. Prendersi cura delle piante ha un vero e proprio effetto terapeutico: ha poteri calmanti, di riduzione dello stress e di stabilizzazione dell’umore. In più, quando l’auto-isolamento finirà, avremo la possibilità di usare erbe aromatiche, menta e basilico in cucina o nei cocktail estivi.

CONTATTI CON AMICI E  FAMILIARI  DURANTE LA QUARANTENA

Sperimentiamo nuove forme di relazione e interazione con amici e familiari distanti: videochiamate, video messaggi, brevi messaggi audio registrati. La stessa cosa vale per le coppie che si trovano a stare distanti. L’importante è che si trovi una nuova routine emotivamente soddisfacente: è scientificamente provato che i contatti sociali attenuano lo stress da isolamento.Tuttavia, non esageriamo, lasciamo i giusti spazi agli altri dall’altra parte dello schermo.

Articolo di Alessia Donato nonsprecare.it

 

Come fare sport a casa.

Coronavirus, la semplicità della ginnastica in casa. E potete utilizzare pareti, scope, sedie e bottiglie

Chiusi in casa, per rispettare la legge e per salvaguardare la nostra salute e quella degli altri. Bloccati rispetto anche alle consolidate buone abitudini di fare attività fisica, in palestra, in un parco, all’aria aperta. Con il rischio di ingrassare (restando a casa si mangia più spesso e con porzioni più abbondanti) e di ridurre, per effetto di un’eccessiva sedentarietà, le nostre difese immunitarie.

COME FARE GINNASTICA IN CASA

E invece la ginnastica possiamo tranquillamente farla anche a casa. Come se fossimo in palestra. Anche solo in una stanza, in un piccolo ambiente e utilizzando i materiali più semplici, dai manici di scopa alle bottiglie di acqua, dalle sedie alle pareti, per tenersi in forma. Tutto a costo zero.

GINNASTICA A CHILOMETRO ZERO

Ecco, dunque, il decalogo per la ginnastica in casa, con alcuni specifici esercizi, tra i meno impegnativi, che potranno darvi ottimi risultati in tempi brevi.

L’approccio mentale. La ginnastica in casa dovete considerala, senza alcuna differenza, alla stregua di quella in palestra. Senza differenza. Quindi: puntualità, il tempo necessario per svolgere tutti gli esercizi, continuità, impegno. Un programma per la giornata che potete concordare anche con la persona che di solito vi segue in palestra. E una raccomandazione preliminare: datevi degli obiettivi. Aiutano sempre a tenersi in forma, anche quando si è chiusi in casa.

L’aiuto tecnologico. La Rete è piena di video tutorial che vi possono accompagnare per fare gli esercizi previsti nel vostro programma. Se ne trovano di ottimi su Youtube e solo il sito americano CNet ne propone 10, molto bene selezionati. La palestra da casa comprende buone immagini e anche buona musica: scegliete quella che preferite e fatevi accompagnare sempre dal suo ascolto. Le ricerche scientifiche dimostrano che la musica, durante la ginnastica, distrae dalla fatica e aumenta le nostre motivazioni.

Esercizi di riscaldamento. Si possono fare anche solo camminando in casa o sul balcone. Per almeno 5-10 minuti, con scarpe da ginnastica e abbigliamento da palestra. Tenete presente che con un minimo di riscaldamento la temperatura del vostro corpo passerà da 36 a 38-39 gradi, con un aumento dell’80 per cento della tonicità muscolare. Siete pronti per gli esercizi.

Esercizi per le gambe. Eccone tre, molto semplici ed efficaci, dei quali due in piedi e un terzo seduti. Il primo è conosciuto come lo squat: aprite le gambe a una larghezza superiore rispetto alle vostre spalle, scendete fino a portare il ginocchio a un’angolazione di circa 80 gradi e rialzatevi, senza scatti, per tornare alla posizione inziale. Sempre con la schiena dritta. Seconda possibilità: nuca e schiena aderenti alla parete, busto e gambe a 90 gradi, senza mai appoggiare le mani sulle ginocchia, tenendo la posizione e respirando profondamente. Terzo esercizio: utilizzando una sedia come punto di riferimento. Vi piegate senza toccare la sedia con i glutei e senza piegare la schiena, ma con le braccia distese in avanti. Sollevate i talloni e spingete le ginocchia all’interno: per 20 volte consecutive.

Push up per la schienaSono le flessioni più essenziali, ma anche più utili, per proteggere la nostra schiena durante il fitness in versione casalinga. Mettete le mani poco più larghe delle spalle, e scendete verso il pavimento facendo attenzione a conservare collo e schiena ben dritti. Dopo risalite, con gradualità, e senza stendere al massimo il gomito. Ripetete più volte.  Un’alternativa a questo esercizio è una seconda possibilità, ancora una volta utilizzando una sedia.  Appoggiate le mani su una sedia, sotto il petto, con un’inclinazione del corpo di circa 45 gradi, i piedi a terra e le ginocchia stese. Una volta arrivati alla posizione corretta, partite con i piegamenti e andate avanti fino a 6-10 ripetizioni dello stesso esercizio.

La scopa per le spalle. Prendete un bastone della scopa e posizionatelo davanti alle cosce con le braccia distese e larghe, per poi portarlo, con le braccia tese e con un movimento graduale e senza strappi, dietro la testa. Ripetete più volte. Opzione due: utilizzando il muro. Mettetevi di fronte a una parete con i palmi delle mani aderenti al muro e le braccia bene distese. Inclinate la schiena verso il basso e avvicinate il mento al petto: questo esercizio, una forma di stretching per le spalle, vi darà un doppio beneficio, tonificando le spalle e allungando tutta la schiena.

Il plank per i glutei. Questo esercizio (la parola inglese plank si traduce in italiano come panca) produce benefici a tutta la muscolatura, ma innanzitutto ai glutei, motivo per cui è diventato di gran moda nelle palestre, tra le donne. Sdraiatevi a pancia in giù, piegando le braccia e facendo in modo che gli avambracci siano appoggiati al pavimento, paralleli e in linea retta con le spalle. A questo punto alzatevi gradualmente con il collo in linea con il resto del corpo e con le gambe dritte e unite; poi, una volta raggiunta questa posizione, cercate di conservarla per qualche minuto o secondi, senza sforzi che diventano eccessivi.

Bottiglie d’acqua per i fianchi. Usate bottiglie di acqua minerale, ovviamente piene, da 1,5 o anche da 2 litri al posto dei tradizionali manubri utilizzati in palestra. Poi l’esercizio è davvero semplice: flettete entrambe le braccia verso le spalle, mantenendo i gomiti aderenti ai fianchi. Fate delle spinte verso l’alto o anche delle alzate laterali a 180 gradi, per sostenere la muscolatura delle spalle.

Prodotti da acquistare per la ginnastica in casa. Finora abbiamo visto tutti esercizi e allenamenti che non prevedono l’acquisto di specifici prodotti. E in generale trasformare la casa in una palestra è uno spreco, in quanto non riuscirete mai a utilizzare tutti gli oggetti come avviene in un vero luogo ad hoc per l’attività fisica. Se comunque volete procedere agli acquisti, ecco un elenco di oggetti utili per la ginnastica a chilometro zero, facilmente reperibili su Internet. Il foam roller, un cilindro per i muscoli; il tappetino, nelle sue varie versioni (sul sito di Decathlon se ne trova uno anche a 8 euro); gli elastici per gambe e braccia; TRX per l’allenamento in sospensione; pesi per polsi e caviglie; barra per le trazioni; ruota per gli addominali e la palla per sdraiarsi.

La ginnastica in casa con le pulizie domestiche.  Infine, non sottovalutate l’attività fisica, ginnastica pura, che arriva attraverso i lavori domestici. Esistono, in materia, calcoli molto precisi sulle calorie che vengono bruciate con i lavori in casa. Per esempio: passare l’aspirapolvere brucia 180 calorie, lavare i pavimenti 140 calorie, spolverare 100 calorie. E altrettanti consumi, abbondonanti, di calorie sono previsti per caricare e scaricare lavastoviglie e lavatrice, mettere a posto biblioteche, rassettare le camere, spostare i letti, fare i bagni.  Il vantaggio per le donne, in tempi di restrizioni per emergenza sanitaria, è che questo tipo di attività una volta tanto possono farle anche i maschietti.

Articolo di Stefano Luna

Fonte nonsprecare.it

Emergenze coronavirus. Colf e Badanti 4 strade da percorrere.

L’attività di lavoro domestico può proseguire sia a ore che a tempo pieno anche nel periodo di emergenza Covid-19. Tuttavia, a fronte della situazione di emergenza, le famiglie possono valutare la sospensione del rapporto ricorrendo ad assenze retribuite o non retribuite, a periodi di ferie o anticipazioni del Tfr, evitando così di licenziare.

A fronte del Dpcm del 22 marzo, ieri Assindatcolf (Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico) ha precisato che il codice Ateco 97 include tutti i datori di lavoro domestico e quindi l’attività del settore non è soggetta allo stop deciso dal Governo. Resta però il fatto che in questo periodo una famiglia possa decidere di sospendere la collaborazione regolata da contratto, a tutela della salute sia propria che del lavoratore, ricorrendo sostanzialmente a tre strumenti.

Il primo è l’utilizzo di un periodo di permesso retribuito, qualora non si voglia far pesare economicamente la sospensione al collaboratore. Un’ipotesi che può essere adottata soprattutto in caso di un impegno per poche ore alla settimana, come effettivamente si sta verificando, secondo quanto rilevato da Assindatcolf, ma che diventa economicamente rilevante per il datore di lavoro nel caso di un impegno orario più consistente.

Una alternativa è il permesso non retribuito che, a fronte della situazione attuale, potrebbe essere disposto dalla famiglia ma per il quale, secondo Andrea Zini, vicepresidente dell’associazione, sarebbe comunque opportuno trovare un accordo scritto.

In alternativa si può ricorrere alla fruizione delle ferie, qualora ve ne siano di residue. In questo caso l’assenza retribuita potrebbe essere combinata con il permesso non retribuito, in modo da trovare un bilanciamento tra oneri a carico del datore di lavoro e penalizzazione per la collaboratrice.

Altra soluzione è l’anticipazione di quote del trattamento di fine rapporto. In tutti questi casi si evita di ricorrere al licenziamento che, sottolinea Zini, oltre alle conseguenze economiche per il lavoratore, determina la conclusione di un rapporto di fiducia che per lo stesso datore di lavoro non è sempre facile instaurare.

Percorrendo queste tre strade si lascia inoltre aperta la possibilità di accesso del collaboratore al Fondo per il reddito di ultima istanza, istituito dall’articolo 44 del decreto legge 18/2020 che dovrebbe fornire misure di sostegno al reddito ai lavoratori che hanno cessato, ridotto o sospeso l’attività a seguito dell’emergenza coronavirus. Peraltro sul fronte degli ammortizzatori sociali Assindatcolf, in occasione della conversione in legge del decreto, punta a far accedere gli addetti del settore alla cassa integrazione in deroga, proponendosi di gestire eventualmente le pratiche per conto delle famiglie. Un settore che conta circa 860mila lavoratori, di cui un po’ più della metà sono badanti.

Fonte articolo ilsole24ore.com

Foto pixabay.com

 

Diritti e doveri di una badante

L’ assistente familiare ha il dovere di  pensare alle cure del suo assistito e a sistemare la casa. I suoi diritti: ferie, permessi, malattia, straordinari pagati.

Esaminiamo bene i doveri di una badante

Partiamo col definire quali sono i doveri di una badante. Le sue mansioni, regolamentate dal contratto nazionale di categoria, sono quelle di:

  • prendersi cura dell’assistito. Per «cura» si intende non solo l’assistenza da un punto di vista sanitario (dare le medicine, controllare la pressione, provvedere alla sua pulizia personale) ma anche da un punto di vista, per così dire, umano: fargli, cioè, compagnia. Nel caso della badante che lavora ma anche vive nella casa di un malato non autosufficiente, la badante è tenuta a fare o ad aiutare a fare alla persona assistita le cose che lui non è più in grado di fare da solo;
  • tenere in ordine e pulita la casa;
  • preparare i pasti;
  • mettere pannoloni e altri ausili se fossero necessari.

E’ importante, nel momento in cui si prendono i primi accordi con la badante da assumere, fissare i suoi compiti in modo ben chiaro, possibilmente per iscritto, in modo da evitare degli equivoci in futuro.

Quali sono i diritti di una badante

Così come i doveri, anche i diritti di una badante vengono fissati dal contratto nazionale di categoria. Vediamone i principali:

Livello di inquadramento

Varia a seconda delle mansioni richieste dal datore di lavoro, quindi dalle esigenze della famiglia. Nello specifico:

  • il livello A super interessa gli addetti alla compagnia alle persone (ad esempio chi viene assunto soltanto per accompagnare una persona anziana in casa o a fare una passeggiata);
  • il livello B super è previsto per chi assiste persone autosufficienti ed è tenuto anche a svolgere attività connesse alla pulizia e al vitto;
  • il livello C super inquadra chi assiste persone non autosufficienti e si occupa di attività connesse alla pulizia e al vitto;
  • il livello D super, in cui rientra chi assiste persone non autosufficienti ed ha avuto una formazione a tale scopo (diploma nello specifico campo oggetto della propria mansione, conseguito in Italia o all’estero, purché equipollente, anche con corsi di formazione aventi la durata minima prevista dalla legislazione regionale e comunque non inferiore a 500 ore) e segue anche le attività di riordino e pulizia della casa, oltre ad occuparsi del vitto. 

Orario di lavoro

Anche l’orario di lavoro di una badante può variare a seconda del tipo di contratto sottoscritto.

Per le badanti conviventi è previsto un massimo di 10 ore al giorno non consecutive o di 54 ore a settimana. Pertanto, la badante ha diritto ad almeno 8 ore di riposo consecutive nella stessa giornata ed un riposo intermedio non retribuito non inferiore a 2 ore.

Attenzione, però: se la badante lavora tra le 6 e le 14 o tra le 14 e le 22, ha diritto ad un riposo giornaliero di almeno 11 ore consecutive e ad un riposo intermedio non retribuito. E’ permesso, inoltre, il recupero di un massimo di 2 ore giornaliere ore non lavorate.

Per quanto riguarda, invece, le badanti non conviventi, l’orario di lavoro prevede un massimo di 8 ore al giorno non consecutive, ovvero 40 ore a settimana distribuite su 5 o su 6 giorni.

La badanti hanno diritto ad un riposo settimanale:

  • di 24 ore. Se ci fossero delle esigenze particolari che impediscono loro di prendere il riposo nella giornata stabilita, dovrà essere previsto lo stesso numero di ore il giorno successivo e le ore lavorate avranno una maggiorazione del 60%;
  • di 12 ore durante la settimana. L’eventuale lavoro in queste 12 ore di riposo avrà una maggiorazione del 40%.

Si considera lavoro notturno per una badante quello svolto tra le 22 e le 6, con la maggiorazione del 20% se si tratta di lavoro ordinario o con trattamento di lavoro straordinario. Non viene considerato notturno il lavoro discontinuo durante la notte o quello esclusivamente di attesa.

La badante con un orario giornaliero di oltre 6 ore ha diritto al pranzo o alla cena (a seconda del suo turno) oppure alla relativa indennità per il pasto.

Lavoro straordinario

Si intende per lavoro straordinario di una badante quello che supera la durata massima dell’orario di lavoro, ma non quello svolto per un’emergenza. Proprio per questo, lo straordinario dev’essere concordato con una giornata di anticipo.

Ecco le maggiorazioni previste dal contratto per il lavoro straordinario di una badante:

  • il 60% in più se svolto di domenica o in giorno festivo;
  • il 10% in più se svolto tra le 6 e le 20 da una badante non convivente che supera le 40 ore settimanali e fino alle 44 ore settimanali;
  • il 25% in più se svolto negli altri casi tra le 6 e le 22;
  • il 50% in più se svolto tra le 22 e le 6 del mattino.

Diritto di una badante a ferie e permessi

I diritti di una badante contemplano anche 26 giorni lavorativi di ferie per ogni anno lavorato, o i relativi dodicesimi. Possono essere frazionate in non più di due periodi e devono essere concordate con il datore di lavoro.

Per quanto riguarda i permessi, la badante ne ha diritto per visite mediche documentate nella misura di 16 ore l’anno oppure di 12 ore per la badante non convivente con orario di lavoro inferiore alle 30 ore settimanali.

Altri diritti di una badante

  • diritto alla tredicesima, suddivisa nelle 12 mensilità;
  • diritto alla malattia: l’Inps non paga l’indennità ma la badante ha diritto a mantenere il posto di lavoro;
  • diritto a 15 giorni di congedo matrimoniale retribuito;
  • diritto a mantenere il posto di lavoro e ad una parte della retribuzione in caso di maternità.

Infortunio di una badante sul luogo di lavoro

Se una badante subisce un infortunio, il datore di lavoro deve comunicarlo all’Inail:

  • entro 24 ore per infortuni mortali o presunti tali;
  • entro 2 giorni dall’accertamento per infortuni non guaribili entro 3 giorni;
  • entro 2 giorni dal 4° per infortuni guaribili entro 3 giorni, ma non guariti.

Il datore di lavoro deve, inoltre, dare comunicazione all’Autorità di pubblica sicurezza entro 2 giorni dall’infortunio.

La badante ha diritto alla retribuzione globale di fatto nei primi 3 giorni di assenza per infortunio.